Siamo di nuovo in movimento, riprendiamo le macchine e oggi ci dirigiamo ad nord-est lungo la costa.
La prima sosta è a
Taqah dove in cima ad una collina c'è un forte
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Il forte di Taqah |
(un altro dei molti che abbiamo visitato) e in basso, al centro del villaggio, un'altra bella costruzione fortificata che visitiamo e dove, all'interno, sono stati ricostruiti gli ambienti con il loro arredamento e sono stati ricostruiti anche un bel po' di muri ! Uscendo ammiriamo alcune belle case storiche che sono immerse fra le nuove costruzioni di questa piccola cittadina
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Una casa di Taqah |
Riprendiamo la macchina e la strada lascia la costa per risalire un po' verso la montagna, questa deviazione è certamente più interessante durante la stagione delle piogge perché dal costone roccioso ci dovrebbe essere una cascata che ora è in secco, ci fermiamo però lungo un fiume, ancora ricco di acqua, lungo il quale pascolano dei dromedari con alcuni piccoli che suscitano la nostra curiosità.
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Un fiume vicino a Salalah |
Il paesaggio è del tutto stupefacente ripensando a quanto abbiamo visto sino ad ora e alla poca acqua che c'è in questo paese, in effetti il monsone in Dhofar deve essere uno spettacolo particolare !
Riprendiamo le auto e scendiamo di nuovo lungo la costa per raggiungere
Mirbat che, dal punto di vista architettonico, è forse uno dei villaggi più interessanti, non tanto per i (pochi) edifici restaurati, fra i quali il solito forte, quanto per le molte case antiche che vediamo passeggiando per i vicoli: molte sono in pessime condizioni ma alcune dovevano essere davvero belle.
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Una casa di Mirbat |
Dall'alto vediamo il vecchio porto dove sono attraccate molte barche omanite che ormai riconosciamo dalla loro forma caratteristica. Sono battelli da pesca che vengono ancora utilizzati e ci diciamo che dobbiamo passare di li prima di partire.
Sulle facciate alcune case notiamo disegnata, incisa l'immagine di una barca, forse erano case di pescatori e il disegno era di buon augurio.
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Incisione di barca sul muro esterno di una casa |
Andiamo al porto, è pomeriggio, le barche sono già rientrate da molto tempo e i pescatori finiscono di sistemare le ultime cose, non c'è molta attività ma vediamo le reti stese ad asciugare pronte per la prossima uscita, il rientro la mattina presto deve essere affascinante. Qualche airone è appollaiato in attesa di qualche pesce ma temo che dovrà attendere fino a domani mattina.
Nel 1972 qui avvenne una delle battaglie più importanti della storia dell'Oman: la battaglia di Mirbat. La mattina del 19 luglio circa 300 guerriglieri appartenenti al "Fronte Popolare per la Liberazione dell'Oman" assediarono un avamposto controllato del 9 soldati del SA britannico e da una quarantina della "Royal Air Force Oman". La battaglia si concluse con la vittoria degli inglesi e degli omaniti e con la morte di circa 80 guerriglieri (Wiki). La battaglia non fu molto pubblicizzata perché le truppe inglesi sul territorio omanita non c'erano !!!
Il viaggio volge alle fine, iniziamo il rientro verso
Salalah che segna un po' la fine di questo viaggio. Cerchiamo una spiaggia sulla quale rilassarci un po' ma non è facile, una è occupata da un enorme complesso alberghiero, giriamo per stradine sterrate lungo la costa. Troviamo una spiaggia, ma c'è un forte vento che ci impedisce di fermarci, alle fine troviamo un posto per goderci un po' di sole. Prima di rientrare un'altra sosta archeologica a
Khor Rori, il posto è molto bello, un'antica città fortificata arroccata su una collina in un paesaggio splendido, ai nostri piedi un golfo o forse una laguna dato che il mare sembra separato da una stretta striscia di sabbia che unisce due contrafforti rocciosi che lo separano dal mare.
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Khor Rori |
Il posto è davvero affascinante, giriamo per queste strade circondati da case diroccate. Il sito è del primo secolo E.V. e la struttura della città fortificata è perfettamente riconoscibile ed è resa più affascinante dai raggi del sole che tramonta.
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Il tramonto sulle rovine |
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Piantina della città di Sumhuram a Khor Rori |
La visita è finita dobbiamo rientrare e al parcheggio ci aspetta una sorpresa... una gomma forata. Per fortuna riusciamo a cambiarla e ritorniamo verso la città.
Ci attende l
a cena al Liyali Hadramout Restaurant, un ristorante yemenita ai margini del souk dove mangiamo bene una cena a base principalmente di carne accompagnata da questi grandi pani yemeniti
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